Blog di informazione sui mutui, i prestiti, i finanziamenti e le carte di credito.

In Primo piano:
- Mutuo Prima casa - Cessione del quinto - Finanziamento auto

Agevolazioni mutuo prima casa per la seconda volta

L'agenzia delle entrate ha reso noto che è possibile godere per la seconda volta delle agevolazioni per la prima casa. La comunicazion è avvenuta prendendo in esame la domanda di un soggetto che aveva acquistato la prima casa precedentemente al matrimonio. Tale abitazione infatti, acquistata a suo tempo, non si rilevava più sufficiente per le esigenze familiari del soggetto e della consorte.

Il caso in esame costituisce quindi uno storico che potrebbe permettere anche ad altri di accedere a tale vantaggio. Tuttavia va considerato che l'appartamento deve risultare realmente inadeguato alle esigenze della nuova situazione familiare e non sarà sufficiente alcun principio di comodità (lontanana da scuole o dal posto di lavoro)
Vedi anche:
Mutuo prima casa
Detrazioni fiscali interessi mutuo
Mutuo al 100% come chiederlo e ottenerlo

Cancellazione e estinzione ipoteca mutuo o generica art 2878

Sebbene apparentemente cancellazione e estinzione di un'ipoteca possono rappresentare la stessa cosa(ovvero di liberare il debitore da ogni impegno di debito) in realtà esiste una differenza pratica fra i due termini.
L'estinzione di un'ipoteca infatti prevede che, anche se priva di ogni valore di credito, nella forma questa però continuerà a figurare, anche se con una presenza puramente apparente, ovvero come se fosse un elemento cronologico.

Per tale motivo nel caso di immobili è bene curarsi di liberare l'immobile stesso di annotazioni di questo tipo, effettuandone la cancellazione una volta estinto il debito.

La cancellazione di ipoteca avviene in più modi, secondo il tipo di Ipoteca.
La cancellazione dell'ipoteca volontaria può essere ottenuta in automatico (se relativa ad un mutuo) che a mezzo di un atto notarile.

Per utilizzare il sistema automatico, Legge Bersani n° 40 del 2 aprile 2007, la banca deve comunicare l'etinzione del mutuo agli uffici di competenza.
Ciò eviterà il coinvolgimento del notaio e le relative spese.
Se invece effettuiamo la cancellazione a mezzo di notaio allora questi stilerà un "atto di assenso alla cancellazione di ipoteca".
Sottoscrivendolo il creditore dichiara di essere favorevole all'annullamento dell'ipoteca.
Le spese sono a carico del debitore.

Se si tratta di ipoteca giudiziale invece oltre alla dichiarazione del creditore occorre completare una procedura presso il Tribunale di zona che disporrà l' "ordine di cancellazione" emesso dal magistrato. Dopo qualche tempo l'ipoteca verrà cancellata.

Approfondisci con:-
Ipoteca legale o giudiziale

Il mutuo ipotecario

Importo e significato dell'iscrizione ipotecaria

Cosa sono il Saldo Liquido, Contabile e Disponibile

Spesso durante la lettura di un estratto conto o della lista movimenti di un conto corrente, di un carta di credito o ricaricabile come la postepay capita di imbatterci nei termini Saldo Liquido, Saldo Contabile e Saldo Disponibile. Queste voci indicano tre differenti stati del nostro saldo.

Il saldo LIQUIDO indica infatti la somma espressa in euro disponibile sul nostro conto o sulla nostra carta su cui verranno calcolati gli interessi.

Il saldo CONTABILE viene invece riferito alle operazioni registrate e si determina invece mettendo in ordine i vari movimenti in base alla data in cui si effettua la contabilizzazione.

Il saldo DISPONIBILE indica invece la somma realmente a disposizione del titolare dello strumento finanziario(conto o carta)e si determina mettendo in ordine i vari movimenti sulla base della data di disponibilità, data che non sempre è immediata.

Volendo porre un esempio pratico proprio ieri ho pagato con la mia postepay il rinnovo di alcuni domini internet (90 euro in tutto). La cifra di partenza sulla mia postepay era di 120 euro e alla fine dell'operazione avevo saldo Contabile 120 euro mentre saldo disponibile 30 euro. Ovviamente, concluse le transazioni il mio saldo contabile e disponibile sono ritornati a combaciare.

Vedi anche:-
Carte prepagate. Come funzionano

Carte di credito con la posta

Carte virtuali

Differenza fra tasso nominale e effettivo

Esistono due diverse tipologie di tasso ossia il tasso nominale e quello effettivo.

Il tasso nominale è un tasso che prende in considerazione solo ed escluisvamente il tasso di interesse.

Il tasso effettivo è un valore che prende in considerazione anche l'eventuale anticipo delle quote interesse annuali. Il tasso effettivo può quindi essere considerato un valore più completo rispetto a quello nominale.

Esiste quindi una differenza tra il tasso nominale e quello effettivo che sarà tanto più ampia quanto più il pagamento è frazionato. Ovviamente l'effetto non è particolarmente rilevante quando si tratta di cifre basse ma diventa sempre più rilevante invece quando si parla di cifre particolarmente elevate.

Il TAEG ossia il Tasso Annuo Effettivo Globale si basa proprio sul tasso effettivo ed è per questo motivo che risulta molto più realistico.

Tan e Taeg

Definizione di Reverse factoring o factoring indiretto

Il factoring indiretto o reverse factoring è un'operazione in cui, a differenza delle normali operazioni di factoring, è dal debitore ceduto che parte la proposta del servizio da fare ai propri fornitori. Il reverse factoring è un'operazione che viene utilizzata soprattutto nelle relazioni con gruppi industriali di grandi dimensioni in modo da creare degli accordi di convenzione con il Factor nella maggior parte dei casi di carattere esclusivo. Anche i debitori di dimensioni medie possono però farne uso.

I vantaggi dell'utilizzo del reverse factoring sono molteplici
- il pagamento ai fornitori può essere razionalizzato in modo da creare delle economie di scala amministrative
- è possibile ottenere un ristorno dei compensi economici che sono stati ottenuti attraverso i rapporti con i fornitori concordabile completamente con il Factor
- il factoring, sia nella forma pro soluto che in quella pro solvendo può essere utilizzato come strumento di negoziazione commerciale che abbia come obiettivo vantaggi economici sul prezzo di acquisto oppure termini di pagamento migliori

Definizione di cos'è il Factoring e contratto di Factoring

Il factoring è una tipologia di negoziazione tra due soggetti che avviene attraverso la stipula di un contratto che impegna un soggetto a cedere i crediti della propria attività imprenditoriale ad un altro soggetto chiamato factor. I crediti impegnati non sono solo quelli attuali ma anche quelli futuri.

Il soggetto che ha ricevuto questi crediti, il factor appunto, si impegna dall'altro lato a fornire una serie di servizi. I servizi possono essere di varia tipologia come ad esempio la contabilizzazione o la gestione, la riscossione dei crediti o la concessione di prestiti. Il contratto di factoring deve quindi essere considerato come lo strumento attraverso cui è possibile da parte del factor offrire questi servizi al suo cliente.

Esistono due diverse modalità di cessione dei crediti
la cessione pro solvendo lascia al cliente il rischio dell'insolvenza
la cessione pro soluto prevede che il rischio dell'insolvenza passi al factor

Definizione di Factoring

Carta di credito virtuale. Come funziona

La carta di credito virtuale è uno strumento che permette di effettuare in tutta sicurezza e in tutta tranquillità i propri pagamenti on line. Si tratta di una vera e propria difesa contro le truffe web perchè permette di utilizzare la propria carta di credito classica senza per questo dover comunicare i suoi dati.

Il numero della propria carta di credito può infatti essere sostituito con un numero provvisorio ad essa collegata. Questo numero provvisorio anche chiamato PAN virtuale è valido solo ed esclusivamente per quello specifico acquisto. Questo significa che se anche quel numero venisse rubato non potrebbe comunque essere più utilizzato.

Si tratta quindi di veri e propri codici usa e getta capaci di creare una barriera di difesa per le nostre carte di credito. Grazie alle carte di credito virtuali gli acquisti sul web non sono mai stati così sicuri.

Importo e durata ideale di un mutuo

Chiedere un mutuo implica considerare, specie per un contesto familiare, la scelta equa del capitale da richiedere nonché la rata periodica da pagare. Cerchiamo di comprenderne meglio le fasi da seguire per ottenere il massimo vantaggio da un mutuo.

Per quanto concerne la richiesta, il mutuo rispetto alle altre tipologie di finanziamento gode di meno interessi e di maggiori detrazioni fiscali (fino ad un sesto rispetto agli altri finanziamenti) Questa opzione risulta più conveniente pur avendo dei costi iniziali abbastanza esosi. Il mutuo consente anche l’estinzione parziale non gravata da costi derivati da penali. E’ consigliabile chiedere una somma maggiore in quanto qualora in seguito dovessimo, per esigenze, contrarre un nuovo prestito pagheremmo di meno. Ma vediamo meglio questo ultimo passaggio con un esempio:

Per pagare l’ acquisto della casa che abbiamo contratto riceviamo dal mutuo una somma di 100.000 euro, rata mensile di 765 euro consideriamo che sia un mutuo quindicennale al tasso di 4,5%. Dopo qualche anno ho necessità di contrarre un nuovo prestito per ovviare a nuove spese chiedendo un prestito quinquennale di 15000 euro al tasso del 9%, pagando 311 euro mensilmente.

Quanto segue ci farà capire che se avessimo chiesto un prestito aumentato di 115000 avrei una spesa mensile minore (879 euro al mese invece di 1.076 euro). Possiamo affermare che tale richiesta è sinonimo di una certa garanzia in quanto dopo aver contratto un mutuo molte agenzie finanziarie sono restie a concedere nuovi prestiti cagionando non pochi problemi .

Per quanto riguarda la somma da richiedere bisogna tenere presente che molti istituti finanziari attuano delle maggiorazioni non indifferenti qualora la richiesta del mutuo superi il del valore immobiliare che va dal 60% al 95% , considerando che il limite massimo resta il 100%. Per ovvie ragioni ( aumento del tasso) non è conveniente rientrare in tali parametri.

Per quanto riguarda invece il parametro minimo da richiedere, bisogna valutare in alcuni casi più un prestito non ipotecario in quanto si avvalgono di spese notarili e altri costi minori rispetto ad un mutuo.

Anche nel valutare la durata più appropriata possiamo optare per il tempo più indicato per le nostre esigenze. In linea di massima abbiamo linee di pensiero a riguardo. Una suggerisce di pagare menob interessi estinguendo tale mutuo nel tempo più corto possibile.

L’altro consiglia di espandere tale mutuo nel lungo tempo al fine di trarne maggiore flessibilità e minore uscite economiche mensilmente. Si possono trarre vantaggi sempre se si protrae la rata in un determinato tempo, in quanto dopo di esso la differenza è così sottile che dilungarlo è soltanto una incombenza in più. Vediamo meglio:

chiedendo sempre 100.000 euro al tasso del 5% per cinque anni pagheremo mensilmente una rata di 1.887 euro, come vedremo se ci fossimo prestati a richiederne una allo stesso tasso per dieci anni ne avremmo pagato 826 euro in meno riportando un notevole guadagno.

La cosa cambia invece quando si protrae di molto tipo per 30 anni e 35 anni la differenza è abbastanza esigua (48 euro) divenendo poco sensibile all’allungamento del tempo.

Il rimborso può essere mensile , trimestrale o semestrale. Ovviamente tale scelta sarà legata alle esigenze del richiedente che può avere necessità di rimborsare la somma solo in determinati periodi (esempio un commerciante) il rimborso semestrale è gravato da costi superiori rispetto a quello mensile questo succede perché gli istituti di credito possono ritirare tali somme in ritardo subendo un minor vantaggio.

APPROFONDISCI CON: Formula per il calcolo dell'interesse composto rata mutuo
Mutuo di liquidità, debiti, ristrutturazione

Formula per il calcolo della rata del leasing. Esempio auto

Nello stipulare un contratto leasing (o locazione finanziaria) si immettono una serie di varianti : tipo di acquisto, sconto avuto dal rivenditore , eventuale anticipo erogato, costi accessori ,Iva che ne determinano l’ammontare della rata leasing che periodicamente bisogna pagare.

Perciò nel calcolare tale rata procederemo tenendo in considerazione una serie di voci che ne determineranno con una certa esattezza il suo preciso valore.
Teniamo presente al fine di capire meglio cos’è un leasing che il bene comprato con tale finanziamento non è di proprietà del richiedente ma poiché la società che ha emesso il leasing paga il rivenditore del bene ne è il proprietario. Colui che ha richiesto il leasing diverrà proprietario di tale bene soltanto alla fine dell’ ultima rata.
Adesso procederemo a comprendere come si calcola la rata leasing.
Innanzi tutto terremo in considerazione alcune voci:
Se ad esempio stipuliamo un leasing per comprare un'auto che possiede un prezzo di listino di 16.000 euro (senza IVA) , ottenendo uno sconto di 1500 euro, paghiamo un anticipo di 3500 euro, con un numero delle rate di 36, e il valore residuo finale al termine dei 36 mesi che è il 40% del prezzo di listino (6400 euro). da questa prima fase allora otterremo:
(16.000-1500-3500-6400) : 36 = 115 euro
Adesso andremo a calcolare gli oneri fiscali che nel caso dell’acquisto di un auto si determinano tenendo in considerazione il capitale finanziato, che consiste nella somma iniziale aggiunto al valore residuo finale per il lease factor (che è un coefficiente ottenuto dividendolo per 2400 il tasso nominale di interesse annuo, su qualsiasi numero di rate.
Se il tasso annuo è il 9% allora per ottenere tale lease factor faremo:
9 : 2400 = 0.00375
In questo modo otterremo gli oneri fiscali da abbinare alla rata, facendo un ultimo passaggio che tiene in considerazione la somma finanziata al netto di sconti e anticipi, otterremo:
(11000+ 6400) × 0.00375 = 65.25 euro
In ultimo ci prodigheremo ad aggiungere l’IVA che è del 20% e corrisponde a 36.05 euro (dato da (115+65.25)×20%
Di seguito non ci rimane che sommare:
115+ 65.25 +36.05 = 216,3 euro

Che rappresenta la rata finale, ovviamente le varie detrazioni si calcolano in base alle variabili introdotte nel leasing (anticipi,sconti, la detrazione dell’IVA) e che di conseguenza diminuiranno tale rata.
C’è da dire che qualora si stipuli un contratto leasing per l’acquisto di immobili o macchinari non si calcola il coefficiente lease factor ma per via dell’ammortamento finanziario classico (alla francese) a rate anticipate costanti, tasso fisso, quote di interessi decrescenti o quote di capitali crescenti.

Approfondisci con la Definizione di leasing

Mutuo fino a 40 anni. Ideale per giovani coppie. Esempio rate e interessi

La recente crisi economica e l'aumento del costo della vita mettono molte persone in condizione di contrarre dei mutui con una durata sempre superiore. Sebbene solitamente un mutuo abbia solitamente una dirata massima di 30 anni non mancano le proposte di mutuo che arrivano anche a 35 e 40 anni di età. Tali proposte di mutuo sono attualemnte preferite da giovani coppie che altrimenti non potrebbero acquistare casa. Infatti è assai improbabile che una banca approvi un mutuo del genere a chi abbià superato i 35-40 anni di età. Tuttavia, sebbene un mutuo a 40 anni offra delle rate da pagare minori e quindi accessibili anche alle famiglie meno ambienti, un finanziamento di questa durata ha degli elevati costi di interesse.

Volendo fare un esempio pratico confrontiamo un mutuo di 100.000 euro a 30 anni con uno di 40 anni ipotizzando tre tassi di interesse (3%, 6% e 12%)

Durata 30 anni rata con interesse al 3% 421,60 euro, rata con interesse al 6% 599,55 euro, rata con interesse al 12% 1.028,61 euro

Durata 40 anni rata con interesse al 3% 357,98 euro, rata con interesse al 6% 550,21 euro, rata con interesse al 12% 1.008,50 euro


Immaginando quindi di ottenere un tasso del 3% appare dunque evidente da due rapidi calcoli come per un mutuo a 30 anni il totale da restituire sarà di euro 151.776,00 mentre per un mutuo a 40 anni sarà di euro 171.830,40.

Ovviamente le cose peggiorano notevolmente se calcoliamo il tutto tenendo in considerazione un tasso del 6% o del 12%.

Costo bollo e compilazione di una cambiale. Come compilare le cambiali

Esempio cambiale
Affinche una cambiale abbia valore occorre che questa sia correttamente bollata e compilata. Per prima cosa vediamo di quanto deve essere il bollo.
Il bollo di una cambiale dipende dalla cifra della cambiale stessa. Questi infatti deve essere de 12 per mille dell'importo specificato e arritondato ai 10 centesimi per difetto se la frazione finale è da 1 a 5 centesimi, per eccesso se la frazione finale è fra 6 e 9 centesimi. In ogni caso il bollo minimo è di 50 centesimi.
Vediamo con un esempio pratico cosa significa ciò. Immaginiamo di contrarre una cambiale per 10.000 euro, il bollo sarà: 10.420/1000*12, quindi di 125,04 euro che per effetto dell'arrotondamento di 10 centesimi sopra descritto diventa 125,00 euro.

I dati da inserire in una cambiale sono:
1) Data e luogo di emissione della cambiale;
2) L'importo scritto in cifre;
3) La data di scadenza;
4) Ordine di pagamento (pagherò se e un vaglia cambiario , pagherete se è una tratta);
5) Beneficiario della somma dovuta(può essere una persona o una società);
6) Importo scritto in lettere;
7) Il luogo dove il debito sarà saldato (può essere il domicilio del debitore o la banca);
8) I dati del debitore;
9) La firma;

Approfondisci con: Cosa è una cambiale

Cambiali e prestiti cambializzati

Protesto cambiale non pagata. Cambiali non pagate cosa succede. Conseguenze

Nel caso in cui non si dovesse pagare una o più cambiali ecco cosa accade:-
Per prima cosa il possessore della cambiale dovrà dimostrare il rifiuto da parte del debitore di pagare la cambiale.
Per fare ciò dovrà consegnare la cambiale ad un pubblico ufficiale che certificherà il rifiuto del debitore di pagare il dovuto. Nel caso in cui si tratti di una società il protesto riguarderà solo la società e non i singoli soci. Una società di fatto viene considerata come una persone giuridica e come tale può essere protestata.

I protesti vengono iscritti dalla Camera di Commercio nel Bollettino dei protesti cambiari.
Oltre alle spese di protesto sono a carico del debitore gli interessi legali sul debito contratto.
Per essere cancellato da tale elenco il protestato, dopo aver risolto il suo adempimento economico, dovrà presentare richiesta alla Camera di Commercio, allegando a tale richiesta la ricevuta dell'avvenuto pagamento.

Non pagare una cambiale non comporta l'iscrizione al CRIF.
Dopo le fasi del protesto il creditore potrà avviare le fasi per il recupero del credito. La natura della cambiale consente infatti al creditore di operare un recupero forzato a mezzo delle varie autorità.

Approfondisci leggendo: Come funzionano le cambiali


Per pubblicare gli annunci sul sito web utilizziamo aziende pubblicitarie indipendenti. Queste aziende possono utilizzare questi dati (che non includono il tuo nome, indirizzo, indirizzo email o numero di telefono) sulle tue visite a questo e altri siti web per creare annunci pubblicitari su prodotti e servizi che potrebbero interessarti. Se desideri ulteriori informazioni a questo proposito e per conoscere le opzioni disponibili per impedire l'utilizzo di tali dati da parte di queste aziende, fai clik qui.